La Parker Solar Probe è una delle missioni più ambiziose mai intraprese dalla NASA. Lanciata il 12 agosto 2018, questa sonda spaziale rappresenta un passo storico verso la comprensione dei misteri del Sole, la stella che sostiene la vita sulla Terra. Progettata per avvicinarsi più di qualsiasi altra sonda alla nostra stella, la Parker Solar Probe ha il compito di studiare la corona solare e raccogliere dati cruciali che ci aiuteranno a comprendere meglio il comportamento del Sole e i fenomeni che influenzano l'intero sistema solare.
Obiettivi della Missione
L'obiettivo principale della Parker Solar Probe è studiare da vicino la corona solare, la parte più esterna dell'atmosfera del Sole, dove le temperature raggiungono milioni di gradi Celsius. Gli scienziati cercano di rispondere a domande fondamentali, come:
- Perché la corona solare è significativamente più calda della superficie del Sole?
- Come viene accelerato il vento solare, il flusso di particelle cariche che esce dalla corona e si diffonde nello spazio?
- Quali meccanismi energetici guidano le eruzioni solari e le particelle energetiche che influenzano il clima spaziale?
Tecnologia e Struttura della Sonda
La Parker Solar Probe è dotata di tecnologie all'avanguardia per sopravvivere alle condizioni estreme che si verificano vicino al Sole. Uno degli elementi chiave della sonda è il suo scudo termico avanzato, chiamato Thermal Protection System (TPS), costituito da un composito di carbonio spesso circa 11,5 centimetri. Questo scudo è progettato per resistere a temperature superiori a 1.400 gradi Celsius, proteggendo gli strumenti scientifici dal calore intenso e dalle radiazioni solari.
La sonda è equipaggiata con una serie di strumenti scientifici che includono:
- FIELDS: misura i campi elettrici e magnetici nella corona solare, permettendo agli scienziati di studiare le onde e le turbolenze nel vento solare.
- WISPR (Wide-Field Imager for Parker Solar Probe): una fotocamera che cattura immagini ad alta risoluzione del plasma e delle strutture nel vento solare, fornendo un quadro visivo dei processi in atto.
- SWEAP (Solar Wind Electrons Alphas and Protons): misura le proprietà delle particelle cariche nel vento solare, come velocità, densità e temperatura, per comprendere meglio il comportamento del vento solare.
- ISʘIS (Integrated Science Investigation of the Sun): studia le particelle energetiche emesse dal Sole, analizzando la loro origine e come vengono accelerate attraverso l'atmosfera solare.
Percorso e Avvicinamento al Sole
La Parker Solar Probe utilizza un'orbita ellittica intorno al Sole, passando ripetutamente vicino alla stella. Grazie a una serie di manovre assistite dalla gravità intorno a Venere, la sonda si avvicina progressivamente al Sole, riducendo la distanza ad ogni passaggio. Al suo vvicinamento massimo, la sonda raggiungerà una distanza di circa 6,2 milioni di chilometri dalla superficie solare, sette volte più vicina di qualsiasi altra missione precedente.
In questa immagine viene rappresentato in viola il percorso della sonda Parker, in verde l'orbita di Mercurio, in azzurro l'orbita di Venere e in blu l'orbita della Terra
Scoperte e Impatti Scientifici
Dai primi passaggi ravvicinati, la Parker Solar Probe ha già fornito importanti scoperte. La sonda ha rilevato che il vento solare è molto più turbolento di quanto si pensasse, con una struttura complessa e variabilità improvvisa. Ha anche registrato inversioni improvvise nel campo magnetico, chiamate "switchbacks", che sfidano le attuali teorie sulla formazione del vento solare.
Queste osservazioni stanno fornendo agli scienziati nuove informazioni per comprendere i processi energetici che avvengono nel Sole. I dati raccolti sono fondamentali per migliorare i modelli predittivi delle tempeste solari, che possono influenzare le comunicazioni satellitari, le reti elettriche e persino la sicurezza degli astronauti nello spazio.
Con l'avanzare della missione, la Parker Solar Probe continuerà a raccogliere dati sempre più vicini al Sole, offrendo una visione senza precedenti delle dinamiche solari. Le sue scoperte contribuiranno non solo alla scienza solare, ma anche alla protezione delle infrastrutture tecnologiche della Terra e all'espansione della nostra conoscenza del cosmo.